VENETO-CRETESI

VENETO – CRETESI

Dipinti su tavola dal XV al XVII secolo


Anno di pubblicazione 2008

100 pagine a colori

Formato 30×30 cm

Federico Andrisani Editore

Fotografie: Archivio Andrisani

Progetto grafico e impaginazione: Photoexpress

 


 

 

Nella pittura veneto-cretese ad un gusto prettamente occidentale e tipicamente di origine venda, si inseriscono motivi bizantineggianti; d’altronde Venezia era l’indiscussa regina dei mari e secoli di commerci e scambi culturali con l’Oriente non poterono che influenzare a fondo i propri artisti. Questi pittori, detti anche Madonneri per la loro importante produzione e diffusione di opere caratterizzate dal forte interesse per il tema mariano, spesso, ma non sempre, provenivano dall’isola di Creta; Creta entrò a far parte  dell’Impero Bizantino alla fine del IV secolo dopo Cristo, mentre i veneziani la occuparono dal 12o4 al 1669. Sotto il dominio veneziano l’isola, che assunse il nome di Candia (come la sua capitale), conobbe un deciso sviluppo economico e culturale; sopratutto gli ultimi due secoli di dominazione, cioè il XVI e il XVII, conosciuti come i secoli del trionfo della spiritualità e della religiosità, sono il momento di maggiore importanza per la produzione di codeste opere artistiche.
Come già detto, il tema mariano è molto sentito, come anche la figura e la vita di Cristo non sono meno rappresentati. Tali soggetti sono sicuramente più adatti alla propria cultura umana, semplice e umile, non offuscata da ambizioni pittoriche di maniera bensì piene di sentimento; tutto è incentrato sulla sincera ricerca di tradurre in pittura l’umanità fisica e spirituale. Questi pittori ambientavano le proprie opere in paesaggi e architetture che, pur stilizzate, hanno un forte carattere di realismo; le figure, fortemente umane, esprimono una vasta gamma di sentirne. Tutto è ottenuto con mezzi assai semplici, contorni netti, colori ricchi e corposi.
Le inquadrature sono precise, il chiaroscuro è ricco di modulazioni e sempre armonico è l’equilibrio compositivo tra le figure e lo spazio circostante. Tutta questa sapienza, “illustrata” su di una tavola prevalentemente in legno di abete, pronta per essere dipinta in maniera semplice e diretta, è pervasa da soluzioni altamente cromatiche.
In effetti il segreto dei veneto-cretesi, la loro differenza da tutti gli altri pittori e scuole pittoriche, la loro novità e rottura col passato è stato il fatto di dipingere accostando con molto coraggio i tre colori complementari: il rosso col verde, il giallo col viola ed il blu con l’arancione. Accostarnenti violenti mai usati prima da nessun artista, eccezion fatta per Michelangelo nella volta della Cappella Sistina.
I veneto-cretesi si possono considerare, pertanto, i precursori dell’arte moderna ovvero gli impressionisti del Rinascimento veneziano.